Finalmente il chiarimento del Ministero in merito all’applicazione dell’imposta comunale
Dopo non poche confusioni, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato una nota estremamente chiara per meglio spiegare l’applicazione dell’imposta comunale sulle insegne degli esercizi pubblici. In questo documento si legge che tutte le insegne che esponi sulla facciata del tuo esercizio commerciale, indipendentemente dalla forma, materiale, colore e particolari loghi o scritte, non saranno assoggettate al pagamento dell’imposta se il totale della loro superficie è inferiore a 5 metri quadrati. Allo stesso modo, saranno esclusi dalla tassazione anche i cartelli, le insegne o qualsiasi altra affissione avente lo scopo di mostrare i prodotti venduti all’interno. Il classico esempio, in questo caso, è il cartellone dei gelati di un bar. Se però l’insegna o la somma delle varie insegne ha una superficie superiore a 5 metri quadrati, dovrai corrispondere l’imposta al comune di appartenenza secondo tabelle di calcolo stabilite da da ogni singola amministrazione locale. Attenzione però perchè il calcolo verrà effettuato sull’intera area dell’insegna.
Ma cos’è per questa nota un’insegna?
L’insegna è quindi la cartellonistica che riporta il nome o la ragione sociale di chi esercita l’attività, la tipologia o la descrizione dell’attività svolta, i marchi dei prodotti commercializzati o l’elenco dei servizi offerti.
La deroga al pagamento
Non sono soggetti al pagamento dell’imposta tutti i mezzi pubblicitari diversi dall’insegna e affissi sulle porte di ingresso o sulle vetrine che abbiano, per ogni porta o vetrina, una superficie inferiore a mezzo metro quadrato.
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